Borghi e castelli nella provincia di Foggia
Termina con la provincia di Foggia il nostro viaggio fra i borghi medievali della Puglia e i suoi più bei centri storici, fra antichi castelli, sfarzosi palazzi e dimore d’epoca.
L’itinerario questa volta parte da Apricena, un piccolo paesino circondato da una vallata verdeggiante, posto proprio alle porte del meraviglioso Parco Nazionale del Gargano. Secondo un’antica leggenda il nome del luogo fu dato dal sovrano Federico II che, giunto in quel territorio selvaggio iniziò una cena (o per meglio dire “l’apri”) mangiando un cinghiale cacciato nei boschi del paese, da qui il toponimo giunto fino a noi.
Grazie all’amore del re per questo piccolo paesino il suo centro storico è uno fra i più ricchi e prestigiosi al mondo, con magnifiche chiese che custodiscono affreschi e tesori di inestimabile valore. Accanto al palazzo baronale, troviamo la monumentale torre dell’Orologio e l’antichissima chiesa di San Martino. Poco più in là infine appare il maestoso Castello di Federico II caratterizzato da un gigantesco torrione a cilindro del 1282.
Ricco di fascino e di mistero è invece il centro storico di Foggia che racchiude in sé antiche leggende e storie passate. Religione e folklore si intrecciano nella Chiesa delle Croci, un monumento circondato da un’aria mitica e di leggenda. Secondo alcuni racconti nel 1693 la città venne colpita da una siccità che portò morte e distruzione fra i suoi abitanti. In quel periodo arrivò lì un frate cappuccino che organizzò una lunga processione e, con le sue preghiere, face finalmente piovere. Le croci usate nel corteo e piantate a terra vennero poi recintate e fu edificata una chiesa per contenerle. Si dice che ancora oggi le croci della cappella, così come la chiamano i foggiani, sia in grado di fare miracoli. Percorrendo le strade del borgo antico si respira la storia e il mito soprattutto quando si incontrano i resti del famosissimo castello di Foggia del quale oggi rimane solo un arco. Nel lontano 1223 Federico II fece erigere a Foggia un gigantesco con sfarzosi giardini, grandi fontane e sculture. Si narra che i suoi interni fossero in marmo e oro e che persino le scuderie e i magazzini fossero riccamente adornati.
Da un castello immaginario e che non c’è più passiamo ad un altro palazzo famoso in tutto il mondo per la sua bellezza e maestosità. Si tratta del castello di Lucera, una fortezza federiciana realizzata su un alto colle che domina la vallata. Ancora oggi ammirare la piana del Tavoliere da qui provoca un’emozione sconvolgente, ancora più bella quando è sera e il torrione del castello si illumina di mille luci.
Teatro di battaglie mitiche e lotte all’ultimo sangue, Lucera, conserva ancora oggi il suo spirito guerriero e romantico al tempo stesso. I visitatori se ne accorgono immediatamente, entrando dalla Porta Troia, l’unica parte rimasta intatta della cinta muraria. Mentre si passeggia per le viuzze e i vicoli il borgo antico, in stile saraceno, emerge in tutto il suo splendore, con la basilica di Santa Maria Assunta che spicca su ogni altro monumento, fiera e magnifica.
Procedendo si giunge a Monte Sant’Angelo, un paesino bianco arroccato su un’alta montagna e circondato da mandorli e ulivi secolari. La zona più antica è formata dal rione Junno caratterizzato da piccoli archi, ripide scalinate e gradoni che salgono lungo i fianchi della montagna. Nella zona più alta del borgo sorge il castello che con il suo stile testimonia al massimo l’alternanze delle popolazioni che dominarono queste zone. Spettacolare la torre dei Giganti e quella Quadra, ricca di mistero e fascino la sala del tesoro di Federico II e il torrione a mandorla. Religione e leggenda si mescolano invece nella Grotta di San Michele un luogo in cui secoli fa apparve l’Arcangelo Michele e dove oggi arrivano pellegrini da tutto il mondo. Per visitare questi luoghi, riconosciuti patrimonio dell’UNESCO, consigliamo una breve vacanza di Pasqua sul Gargano.
Infine il nostro itinerario termina a Vieste una città costruita su uno sperone di roccia a picco suk mare. Dal suo centro storico, con i vicoli stretti, le case bianche e basse, gli archi e gli scalini che collegano le abitazioni si può ammirare il mare. Percorrendo le stradine poi si giunge al castello voluto da Federico II di Svevia a pianta triangolare e con tre massicci bastioni pentagonali. Da qui si gode di una vista meravigliosa sul mare e su tutta la campagna intorno.