L’Italia è, immancabilmente, la patria del carciofo. Qui si producono quasi 800mila tonnellate di carciofi l’anno, circa il 60% del totale mondiale. E’ superfluo dire, quindi, che nel Belpaese questo ortaggio rappresenti uno delle portate più presenti a tavola, e la forte richiesta ne ha determinato, negli anni, una positiva differenziazione delle varietà presenti sul territorio. Si va dal Romanesco al Catanese, dallo Spinoso sardo al verde di Palermo, dal Violetto di Toscana al precoce di Chioggia; ogni regione d’Italia ha la sua tradizionale varietà di carciofo, sovente fregiata di marchi di garanzia del prodotto come il D.O.P..
E la Puglia?
La nostra regione vanta una plurisecolare tradizione in tema di coltivazione del carciofo, con larga diffusione in tutto il territorio, dal Gargano al Salento. Ma gli ultimi decenni hanno visto un importante cambiamento delle coltivazioni, dovuto peraltro a fattori di convenienza economica, secondo i quali le piantagioni di carciofi hanno spesso lasciato il posto all’impianto di uliveti e, più spesso, tendoni da uva. Al giorno d’oggi, la coltivazione del carciofo in Puglia permane in tutte le province, ma è nella provincia di Foggia che si concentra la stragrande maggioranza della produzione pugliese di ortaggi e, quindi, anche di carciofi. Qui nel famoso Tavoliere, il “granaio d’Italia”, oltre al prezioso cereale e a lussureggianti pomodori, sorgono splendide carciofaie che ci regalano il famoso “Violetto di San Ferdinando”, richiestissimo anche all’estero. Ed è proprio San Ferdinando la capitale pugliese del carciofo. Ma c’è di più: il piccolo centro agricolo a sud di Foggia, per la sua importanza in materia, esercita un ascendente economico molto importante, nel settore, non solo a livello regionale, ma di preminenza per tutto il Sud del Paese. Il business del carciofo qui è cosa ormai consolidata, una vera e propria “macchina” finanziaria, autonoma e ben funzionante, che genera cospicui guadagni grazie alla vendita a livello nazionale (il carciofo di San Ferdinando lo si può facilmente trovare nei banchi ortofrutta di Milano e Torino) e nel settore esportazioni. Merito di una ben maturata esperienza nella coltivazione, lavorazione e vendita del prodotto, esperienza di secoli di lavoro, in una zona dalle fortunate condizioni geo-climatiche. Infatti, le prime tracce di coltivazione del carciofo, nella zona di San Ferdinando, risalgono addirittura al XV secolo.
Qui, sulle sponde dell’Ofanto, tra vigneti e pescheti, si coltiva un violetto dalle considerevoli proprietà organolettiche, dal gusto ineccepibile, che grazie al clima favorevole si concede ai nostri palati sin da Ottobre e finanche a dopo Gennaio. Un degno simbolo di queste terre, di grande impatto paesaggistico e dai climi miti d’inverno, che sono l’ideale per un rilassante soggiorno, a stretto contatto con la natura, e a due passi da luoghi di grande interesse storico e artistico, tra cultura e tradizione, per una vacanza che sia di ristoro, per la gola, per le membra, per la mente….e per il cuore.
Le molteplici strutture ricettive della zona sono pronte ad accogliere e conquistare i sempre più numerosi turisti.
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