La cittadina pugliese di Monte Sant'Angelo sorge a 843 metri sul livello del mare nel Gargano, adagiata su uno sperone di roccia calcarea che giustifica la presenza di numerose grotte: si tratta dell’insediamento urbano più elevato del promontorio e da qui si può godere di una spettacolare vista sul Golfo di Manfredonia e alle spalle sull’altopiano del Tavoliere. La si raggiunge facilmente in auto con l’autostrada A14 (uscita casello di Foggia) proseguendo poi sulla SS 89 direzione Manfredonia, oppure in treno fino alla stazione di Foggia e poi con un servizio di autobus o di treni locali fino alla vicina Manfredonia.
Ricca di testimonianze del passato, la sua storia affonda le radici nella seconda metà del 400 quando, secondo la tradizione, l’Arcangelo Michele apparve al vescovo di allora Lorenzo che gli dedicò al culto una grotta dove ancora oggi si può ammirare, all’interno dell’omonima chiesa, l’altare di san Michele Arcangelo. Ma è grazie alla presenza dei Longobardi, tradizionalmente devoti a San Michele e che consacrarono la chiesa a santuario nazionale dei Longobardi del meridione, che dal VII secolo incomincia a svilupparsi un intenso flusso di pellegrini richiamati dal racconto dei fatti miracolosi. La città subì anche il saccheggio da parte dei Saraceni, ma è con il sopraggiungere dei crociati che ne fanno la meta di pellegrinaggi prima di intraprendere il viaggio in Terra santa, che incomincia a svilupparsi in modo definitivo il centro urbano. Dominazioni successive hanno lasciato in Monte Sant'Angelo le tracce più significative che il Gargano conservi: ciò ne fa il polo di maggior interesse storico, artistico e culturale fra i centri abitati del promontorio.
Ancora oggi a Monte Sant’Angelo possiamo ammirare notevoli perle storiche come i resti dell’Abbazia di Santa Maria di Pulsano, situata a circa 8 km da Monte Sant’Angelo ed edificata nel 591 dove allora sorgeva un antico tempio pagano. Nel corso dei secoli subì varie peripezie, e della chiesa, ad una sola navata, ancora si possono ammirare le robuste mura perimetrali e l’elegante portale finemente decorato. Ora, grazie agli interventi di recupero recenti, il complesso è perfettamente visitabile.
Da non perdere è anche l’imponente Castello, dalle cui alte mura si può godere una vista spettacolare che spazia dal Gargano sino al Golfo di Manfredonia spingendosi, nelle giornate più limpide, sino al Tavoliere e alle Murge. Il nucleo iniziale della roccaforte risale all’800 e in seguito subì costanti modifiche da coloro che si succedettero alla guida della città: Longobardi, Normanni, Svevi, Angioini e Aragonesi. Fu sotto il dominio di quest’ultimi che il castello assunse l’aspetto che ancora oggi si può in parte ammirare.
All’interno della Basilica di San Michele Arcangelo, degno di nota è il recente Museo Devozionale che raccoglie le testimonianze della fede dei pellegrini nel corso dei secoli. Argenti, paramenti, suppellettili liturgiche donate da papi e imperatori, accanto ai doni meno preziosi dei comuni pellegrini costituiscono il tesoro del museo.
E per finire non poteva mancare un acceno alla superba tradizione culinaria di questa terra. Specialità di Monte Sant’Angelo è l’ostia chiene: la tradizione vuole che nelle cucine del Monastero della Trinità di santa Chiara alcune mandorle caddero in una ciotola con il miele caldo. Una monaca le raccolse servendosi di due ostie e le mandorle ricoperte di miele si attaccarono alle particole dando vita al dolce tipico dal gusto particolarmente delicato.